5 novembre 1944, Sarego (VI), frazione di Meledo, località Case Velo: 1st Lieutenant HUFF Raymond John, Jr.

Republic P-47 D-28RE “Thunderbolt”, Ser. No. 44-20125 [1]

Ricerca storica di Fabio Chinellato (novembre 2025)

Nato il 17 novembre 1918 a Seattle, nella contea di King, nello stato di Washington USA, figlio di HUFF Raymond John Paul, Sr. e HAZEL Beatrice, residente al momento del reclutamento a Seattle. [2] [3]

* Matricola O-766535, 1st Lieutenant del 86th Fighter Group, 526th Fighter Squadron dell’USAAF. [4]

* Deceduto precipitando il 5 novembre 1944 a Sarego (VI), nella frazione di Meledo, località Case Velo, ora sepolto a Impruneta (FI) nel “Florence American Cemetery and Memorial”, Campo H, Fila 8, Tomba 2. [5]

• Raymond J. HUFF si arruolò nell’United States Army Air Corps (USAAF) il 2 settembre 1943 a Seattle. Dopo aver completato il percorso addestrativo e ottenuto il brevetto di pilota da caccia, a luglio del 1944 giunse in Italia con il 526th Fighter Squadron del 86th Fighter Group, per compiti di scorta ai bombardieri e di attacco alle infrastrutture stradali e ferroviarie. [6]

Il 5 novembre 1944, HUFF con il suo “Thunderbolt”, contraddistinto da un grande n° 42 disegnato sulla fusoliera, assieme ad altri tre P-47 del suo squadron decollarono dall’aeroporto americano di Grosseto per una missione di ricognizione armata e attacco al traffico ferroviario tra Verona e Venezia.

Durante l’azione l’aereo di HUFF fu colpito dalla contraerea che ne provocò la caduta e l’esplosione all’impatto, senza dare il tempo al pilota di lanciarsi e abbandonare il velivolo.

Assieme a HUFF, volava anche il 1st Lieutenant SETENCICH, che al ritorno fornì la seguente testimonianza: “Volavo come numero 3 in una formazione di 4 velivoli inviati ad attaccare bersagli di opportunità tra Venezia e Verona. Picchiammo per mitragliare una locomotiva, e subito dopo il Lt Raymond J. HUFF comunicò che il suo aereo era stato colpito. Mi trovavo a circa 200 yarde (ndr – circa 180 mt) da lui e vidi del fumo uscire dalla sua ala sinistra. Ha continuato a volare per circa tre minuti prima di sganciare il tettuccio. Poi comincio a picchiare per circa 300 piedi, [ndr - circa 100 metri], e poi livellare per impostare la manovra di lancio. Poi l’aereo si rovesciato e cadde esplodendo. Non lo vidi abbandonare la cabina di pilotaggio. L’impatto è avvenuto nella coordinata F-9750, circa 1 miglio a nord di Lonigo.” [7]

Il luogo coincidente alla coordinata indicata da SETENCICH si trova in una zona di Sarego, comune confermato anche dal quotidiano “Il Popolo Vicentino”, che nell’edizione del 6 novembre 1944 esce con l’articolo: “I LIBERATORI. Azioni di bombardamento e mitragliamento compiute ieri da aerei nemici sulla provincia. Un cacciabombardiere è precipitato ieri nei pressi di Sarego. Il pilota è immediatamente deceduto”. [8]

Tuttavia, le testimonianze raccolte in quella zona, compresa tra via Cacciavillani e il torrente Agno, hanno chiarito che non si era verificato alcun incidente aereo. A confermarlo sono stati il proprietario del terreno e il signor Anselmo Cacciavillani, che all’epoca aveva tredici anni. Quest’ultimo ha sottolineato che un evento simile gli sarebbe rimasto impresso, perché lui e i suoi amici non avrebbero certo perso l’occasione di vedere un aereo precipitato così vicino alla sua abitazione. [9]

Lo spostamento delle ricerche in altre aree del comune ha permesso di portato alla luce la testimonianza della signora Lidia Adami, che all’epoca aveva dieci anni. Lidia ricorda un aereo precipitato sempre nel comune di Sarego, ma alcuni chilometri più a nord rispetto al luogo indicato da SETENCICH, precisamente nella località “Case Velo”, non molto distante dal cimitero comunale nella frazione di Meledo, però dopo così tanti anni, com’è ben comprensibile, non ricordava la data dell’evento. [10]

Avuta questa conferma, la conseguente indagine nei registri civili di Sarego ha permesso di aggiungere i dettagli necessari a confermare che fosse proprio Raymond J. HUFF, il pilota dell’aereo caduto in quel luogo, infatti l’atto di morte registrato dall’anagrafe il 22 dicembre 1944, su disposizione della Procura di Vicenza, riporta quanto segue: “Oggi sei ottobre 1944 XXII [ndr – 22° anno dell’era fascista]; alle ore dieci, io sottoscritto … quanto ufficiale delegato di stato civile, mi sono recato in località Casa Velo di questo comune, ove in seguito a segnalazione riscontra un cadavere di un militare, la cui morte avvenne alle ore 15 del cinque corrente [ndr – 5 ottobre] in seguito alla precipitazione dell’apparecchio cui esso pilotava, dal quale veniva lanciato a cento metri di distanza. Detto cadavere era in condizioni di irriconoscibilità… L’apparecchio da mitragliamento è andato completamente distrutto, … Era un monoplano monomotore Tuderbol [ndr – Thunderbolt] Americano stellare. Nella parte superiore del paracadute, trovato in condizioni inservibili e che risultava essere ancora chiuso nell’apposita sacca, si notavano le seguenti diciture: “6913 Reliance Mfg. Co. APR 20 1943” [ndr – Modello, costruttore e data di fabbricazione]. Nelle immediate vicinanze venivano trovati i seguenti oggetti: una scatola di fiammiferi, una fotografia si presume quella del militare deceduto, un borsellino contenete carte geografiche e del denaro italiano, il tutto in parte bruciacchiato.Dopo tali constatazioni, ho ordinato al necroforo comunale il seppellimento del cadavere nel cimitero comunale di Meledo, appartato dalle fosse comuni”. [11]

L’indicazione del mese di ottobre riportata nell’atto di morte, è l’unico dettaglio che non coincide con la data della morte avvenuta effettivamente a novembre; sicuramente si tratta di un errore di trascrizione, in quanto il documento fu redatto un mese dopo l’evento, il 22 dicembre.

Tuttavia gli altri dettagli quali: la data del 5, il modello del velivolo “Thunderbolt”, malamente trascritto come “Tuderbol”, la testimonianza di SETENCICH nonché l’articolo de “Il Popolo Vicentino”, che indicano nel comune di Sarego la zona di caduta, confermano che si tratta effettivamente del 1st Lt. Raymond J. HUFF. Durante i soli quattro mesi di servizio in Italia, Raymond J. HUFF ebbe più volte occasione di mettere in luce il suo coraggio e le qualità di pilota; per tali meriti, gli furono conferite le seguenti onorificenze, la maggior parte delle quali, purtroppo, giunsero solo dopo la sua morte.

La “Silver Star”, per il coraggio dimostrato in azione senza riguardo per la propria vita; la “Distinguished Flying Cross”, assegnata per l’eccezionale abilità di volo, e la “Purple Heart”, ricevuta per aver portato a termine la missione del 24 ottobre 1944, nonostante fosse ferito e con il velivolo gravemente danneggiato.

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NOTE AL TESTO

[1] – National Archives and Records Administration (NARA), 8601 Adelphi Road, College Park, USA: Documento “Missing Air Crew Report” (MACR) No. 9706 – Contiene i rapporti, i documenti e la testimonianza sui fatti accaduti al pilota.

[2] – National Archives and Records Administration (NARA), 8601 Adelphi Road, College Park, USA: Documento “Registration Card” Nr. 307 – Contiene i dati raccolti al momento dell’arruolamento.

[3] – Sito: https://www.findagrave.com.

[4] – (MACR) Vedi nota [1].

[5] – Sito: Vedi nota [3].

[7] – (MACR) Vedi nota [1].

[8] – Biblioteca civica Bertoliana, Palazzo S. Giacomo - Contrà Riale, 5, Vicenza: Quotidiano “Il Popolo di Vicenza” n° 311 del 6 novembre 1944.

[9] – Intervista del 11 maggio 2024.

[10] – Colloquio telefonico del 7 maggio 2024.

[11] – Copia dell’atto di morte N°6, parte 2^ C, trascritto nel Registro degli Atti di morte dell’anno 1944, ricevuto dall’Ufficio Anagrafe e stato civile del comune di Sarego: Protocollo N.15813, del 24/09/2024.

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