6 Luglio 1944, Dolo (VE): Sottotenente Pilota Cacciola Pietro - Macchi C205 “Veltro”, matricola 92286 [1]

Ricerca storica di Fabio Chinellato

Nato il 28 agosto 1923 a Messina, figlio di Pietro e di Aliprandi Rosaria.

Sottotenente Pilota del 1° gruppo Caccia “Asso di bastoni” dell’Aviazione Nazionale Repubblicana (ANR), deceduto per incidente aereo il 6 luglio 1944 a Dolo, Venezia, in via Seriola.

Non molto distante dal campo in via Seriola dove precipitò il Sottotenente Cacciola, esiste un cippo commemorativo con una cornice ovale ormai vuota, che un tempo ospitava la sua foto, ancora lì a testimoniare quanto accadde il pomeriggio di quel giorno degli inizi di luglio 1944, in un momento particolare per tutto il 1° Gruppo Caccia “Asso di Bastoni”.

La storiografia specializzata sull’Aviazione Nazionale Repubblicana [2], basata sui documenti ufficiale dei vari reparti, spiega che a giugno, dopo sei mesi di continua operatività con perdite sia in piloti e velivoli, il comando dell’Aviazione Nazionale Repubblicana aveva deciso di congedare i piloti più provati, di mandarne in licenza altri e di trasferire il Gruppo da Reggio Emilia all’aeroporto “Tommaso Dal Molin” di Vicenza.

Il movimento, iniziato il 30 giugno, richiese un ventina di giorni non solo per lo spostamento degli aerei, ma soprattutto per quello più lento per via terra degli specialisti, dei tecnici, delle attrezzature e degli automezzi, nonché il tempo necessario per la sistemazione di tutto e di tutti nella nuova sede.

Solamente il 20 luglio divenne operativo, quando intervenne contro una formazione di bombardieri americani di passaggio sopra Udine e Monfalcone, con la perdita del Maggiore Arrabito Guglielmo, in quel momento comandante del Gruppo, in sostituzione del Maggiore Visconti, che ritornò al comando il successivo 27 luglio. La vicenda di Cacciola si consumò quando il Gruppo non era ancora operativo perché in fase di trasferimento, pertanto impiegava il tempo con voli addestrativi e di messa a punto degli aerei, infatti Cacciola il pomeriggio del 6 luglio era decollato da Vicenza assieme ad un altro pilota per il rodaggio dei motori dei loro Macchi C205, per poi precipitare a Dolo a causa di un incidente di volo [3].

Per il mattino del 6 luglio, il comando della “15th Air Force” dell’USAAF aveva pianificato una serie di bombardamenti su alcuni obiettivi del nord Italia; ad affrontare le formazioni di bombardieri e le loro scorte furono solamente i reparti operativi in quel momento: il 2° Gruppo Caccia “Gigi Tre Osei” della ANR e l’unico germanico rimasto in Italia, lo “Jagdgeschwader 77” [ndr - 77º Stormo Caccia] della “Luftwaffe” [4].

Sono ben pochi velivoli in confronto a quello più numeroso dell’USAAF, per questo motivo poterono intercettare solo una parte di questi nell’area di Verona e Bologna, mentre gli altri poterono raggiungere indisturbati i loro obiettivi fra questi i depositi di carburanti di Marghera, bersaglio dei bombardieri del “5th Bomber Wing” con i Consolidated “B-24 Liberator” dei “Bomber Groups” 460th, 464th, 465th, 485th e 783rd”, scortati dai caccia bimotore a due code Lockheed “P-38 Lightning” del “1st Fighter Group”. [5]

I bombardieri erano partiti scaglionati dai loro aeroporti in Puglia il mattino presto verso le 7 per incontrarsi sull’Adriatico verso le 9:30 con la scorta dei “P-38 Lightning”; iniziarono a bombardare Marghera verso le 10:30, la scorta lasciò le formazioni verso le 11:00, mentre tutti i bombardieri fecero rientro alle loro basi verso le 12:45; Al loro rientro sia i bombardieri sia la scorta dichiararono di non aver perso alcun aereo e di non aver incontrato alcun velivolo nemico, ma solamente la reazione dell’artiglieria contraerea. [6]

Il pomeriggio, gli aerei americani che avevano bombardato Marghera erano tutti rientrati alle loro basi mentre gli aerei britannici, canadesi, sudafricani e neozelandesi erano impegnati nel centro Italia [7], pertanto il cielo del Veneto era sgombro da velivoli alleati quando a Dolo giunsero i due caccia Macchi C 205 partiti da Vicenza. Numerosi furono gli abitanti di Dolo ad osservare le evoluzioni di questi due aeroplani, fra i quali il giovane Luca Bertini di otto anni: “Io abitavo a Dolo nella zona dello squero. Il pomeriggio verso le quattro o le cinque, arrivarono due aerei che si inseguivano uno con l’altro volteggiando sopra Dolo senza spararsi, tutti osservavamo le manovre di questi due, ma improvvisamente uno puntò verso il basso precipitando al suolo con un’esplosione. Io e altre persone corremmo verso dove si vedeva il fumo salire dalla Seriola, ma giunti vicino al posto dov’era caduto, una persona in divisa fascista ci fermò e ci disse di allontanarci. Riuscii solo a vedere che l’aereo era piantato con la coda verso l’alto. Alla sera, mio zio, che faceva il pompiere ed era andato lì dov’era caduto l’aereo, mi disse che erano due aerei italiani. Alcuni giorni dopo seppi che quello morto si chiamava Cacciola. Si diceva che fosse venuto a farsi vedere dalla morosa.”

Il giorno dopo, il 7 luglio, a Dolo giunsero da Vicenza un sottotenente medico assieme ad un cappellano militare per eseguire l’indagine medica sul corpo martoriato di Cacciola, stilando poi il rapporto per morte dovuta ad “incidente aereo”, com’è possibile leggere al centro del seguente atto di morte n°2, serie II/C, trascritto nel “Registro degli Atti di Morte dell’anno 1944”, conservato dall’anagrafe di Dolo:

L’anno millenovecentoquarantaquattro (1944) addì due settembre alle ore pomeridiane cinque nella casa Comunale, Io Alessandri Bonafede Ufficiale dello stato civile del Comune di Dolo per delegazione comunale, avendo ricevuto dal Comando del primo gruppo caccia della seconda zona aerea copia di Atto di morte del Sottotenente Pilota Cacciola Pietro fu Pietro, trascrivo qui di seguito la copia dell’atto stesso che è del seguente tenore.

1° Gruppo Caccia, Copia dell’atto di morte del Sottotenente Pilota Cacciola Pietro inscritto sul registro tenuto dall’ufficio Amministrazione 1° Gruppo Caccia pagina 6, N° 6.

L’anno millenovecentoquarantaquattro a Dolo (Venezia) è deceduto il 6 luglio in età d’anni ventuno il Sottotenente Pilota Cacciola Pietro, nato a Messina il 28 Agosto 1923 figlio di Pietro e di Aliprandi Rosaria. Il nominato Sottotenente Pilota Cacciola Pietro è morto in seguito a fratture multiple riportate in incedente di volo ed è stato sepolto a Dolo (Venezia) come risulta dal relativo processo verbale di constatazione di morte e di identificazione di salma compilato il 7 luglio 1944 e firmato dal Tenente C.S.A. [ndr. Corpo Sanitario Aeronautica] Zanoni Dino e dal Cappellano Militare Capitano Don Sereno Venturin.

Il Capo Ufficio Amministrazione Ten. C. C. r. a. [ndr. Corpo Commissariato Regia Aeronautica] Agnesi Luigi

Visto il Comandante del 1° Gruppo Caccia, Maggiore Pilota Visconti Adriano

Da Copia Conforme

Il Capo Uff. Amministrazione

Ten. C. C. r. a. Agnesi Luigi

Ho munito quindi la copia suddetta di mio visto e inscritta nel volume degli allegati a questo registro.

L’Ufficiale di Stato Civile Delegato

Alessandri Bonafede”.

Come si è letto, l’incidente è confermato dallo stesso comandante del gruppo, il valoroso Maggiore Visconti, che sempre si comporto con sincerità e correttezza verso i suoi piloti e che null’altro di diverso poteva fare in questo caso, se non convalidare con la sua firma l’incidente subito da Cacciola.

In sostanza, il pomeriggio del 6 luglio il cielo attorno a Dolo era libero da aerei alleati, il 1° Gruppo Caccia non era operativo, la storiografia ma soprattutto lo stesso comandante Visconti confermò che si trattò di un incidente di volo, pertanto le manovre dei due aerei viste dagli abitanti di Dolo senza sentire alcun sparo, non erano le evoluzioni per farsi ammirare o di un combattimento aereo, ma solamente un volo per il rodaggio dei motori di quei due aerei.

Cacciola è presente come “Cacciola Aldo” fra i piloti caduti in servizio nel “Monumento ai caduti del 1° e 2° Gruppo Caccia”, presso la base del 2° Stormo dell’Aeronautica Militare di Campoformido, a Pasian di Prato (UD).

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IL CIPPO COMMEMORATIVO IN VIA SERIOLA.

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NOTE AL TESTO

[1] – Libro "Ali D'Italia n°27 - Aermacchi C 205" Apostolo Giorgio, Cattaneo Gianni, Massimello Giovanni (Ed. La Bancarella Aeronautica 2008) Pag. 49 - “Volo di collaudo 9/2/44, assegnato al I Gruppo ANR, atterra fuoricampo a Dolo 6/7/44, pilota Sottotenente Cacciola deceduto”.

[2] – Libri:

- "L’Aeronautica Nazionale Repubblicana" Arena Nino (Ed. Ermanno Albertelli 1995), Pag. da 361 a 368.

- "I falchi di Mussolini" Mattioli Marco (IBN Editore 2011), Pag. da 61 a 74.

- "L’Aeronautica Nazionale Repubblicana" Garello Giancarlo (Edizioni Storia Militare s.r.l. 2015) Pag. da 60 a 66.

[3] – Libri:

- "L’Aeronautica Nazionale Repubblicana" Arena Nino (Ed. Ermanno Albertelli 1995), Pag. 496 - “6 Luglio 44 - Incidente di volo – deceduto S.Ten Cacciola – rodaggio motori”.

- "I falchi di Mussolini" Mattioli Marco (IBN Editore 2011), Pag. 70 - “Il 6 si perdeva per un incidente di volo nei pressi di Dolo (Venezia) il sottotenente Pietro Cacciola, mentre si effettuavano test di rodaggio dei motori.”.

[4] – Libri:

- "Air War Italy 1944-1945: the Axis air forces in Italy" Bale Nick, D’Amico Ferdinando, Valentini Gabriele (ed. Airlife Publishing Ltd 1996) Pag. da 63 a 64. – “6 luglio 1944 - Furono effettuate trentuno sortite di caccia, e se la giornata fu inconcludente per l'ANR (uno scontro a sud di Bologna tra una pattuglia di quattro aerei del II° Gruppo Caccia e aerei alleati non portò alcun risultato) non così fu per la Luftwaffe. Verso le 09:30 lo “Jagdgeschwader 77” decollò contro 60 B-17 nell'area di Verona ...”.

- "I falchi di Mussolini" Mattioli Marco (IBN Editore 2011), Pag. 90 - “Il 6 luglio una pattuglia di quattro Bf 109 “Gustav” del 2° Gruppo si scontrò con una formazione di aerei alleati a sud di Bologna ma non ci furono risultati.”

[5] - Libro "Fifteenth Air Force against the Axis: Combat Missions over Europe during World War II" Kevin A. Mahoney (ed. The Scarecrow Press Inc, UK 2013) Pag. 171. – “Il "55th Bomb Wing" colpì i depositi di petrolio a Porto Marghera con centoventicinque B-24 scortati da quarantacinque P-38 del "1st Fighter Group". Bombardarono attraverso un fuoco antiaereo moderato ma accurato …”.

[6] – Siti Internet:

- "HISTORY OF THE 460TH BOMBARDMENT GROUP (H)" –

http://15thaf.org/55th_BW/460th_BG/History/PDFs/July%201944.pdf.

- "464TH BOMBARDMENT GROUP (H) – GROUP HISTORY" –

https://the464th.org/History/PDFs/007%20464%20History%2007%20%2044%20web.pdf.

- “1st Fighter Wing Association” - https://www.1stfighterassociation.com/1944.html.

[7] – Libro "A History of the Mediterranean Air War, 1940-1945 - Volume 5" Shores Christopher, Massimello Giovanni, Guest Russell (ed. Grub Street, London UK 2021) Pag. 154 – 155.

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