10 dicembre 1944 - B-25 Mitchell Ser. Nr. 43-36216 - Storo (TN)

Ricerca condotta da Massimo Parolari e Francesco Bologni dell'Associazione di Promozione Sociale “Museo Grande Guerra in Valle del Chiese” Bersone di Valdaone - TN

Storo, 16 dicembre 2013 – Valle del Chiese Trentino

Buongiorno, mi chiamo Francesco ho 39 anni e sto facendo una ricerca per il 70° dello schianto di un aereo americano. Nel vedere il Vs. bel sito, mi sono appassionato. Con la presente sono cortesemente a chiedere notizie di un aereo anglo-americano caduto sui monti di Storo (Valle del Chiese – Trentino Alto Adige) il giorno 10 dicembre 1944 durante una battaglia aerea con caccia italo-tedesca. Presso l’Archivio Parrocchiale ho trovato i seguenti dati di due aviatori dell’equipaggio:

Royce E. Stephens 0656607 T43-44 OP

Herbert Hermann 0808837 T42-43 OC

Stiamo organizzando una commemorazione in occasione del 70° dallo schianto dell’aereo, con rappresentazione fotografica sul luogo dell’accaduto. Vi ringraziamo se potete aiutarci in qualche modo nella ricerca degli aviatori o dell’aereo.

Cordialmente Francesco Bologni

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18 dicembre 2013

Gent.mo Sig. Bologni, ho svolto una ricerca nel sito americano Fold3 cercando tutte le perdite USAAF in data 10 dicembre 1944 e soprattutto controllando i due nomi all’interno dell’archivio dei MACR (…) Bene in ogni caso tutti i risultati sono sono concordi, Royce E. Stephens e Herbert Hermann risultano dispersi in data 10 dicembre 1944 e si trovavano sul B-25 J Serial Number 43-36216 del 319th BG.

28 giugno 2016

Buongiorno. Mi chiamo Massimo Parolari e sono amico di Francesco Bologni che due anni fa nel 2014 (da appassionati di storia locale) abbiamo fatto una ricerca su un B25-J americano caduto nella nostra zona il 10/12/1944 in seguito ad un combattimento con caccia tedeschi. I due piloti: Royce e Stephens ed Herbert Herman persero la vita nello schianto dell'aereo mentre altri 4 membri dell'equipaggio si salvarono paracadutandosi.

Mando questa mail per ringraziarla dell'aiuto che ci ha dato a suo tempo in quanto ci ha indicato subito in una sua mail inviata a Francesco il 18 Dicembre 2013 che si trattava di un B25-J serial number 43-36216 del 319th Bomb Group ed il relativo macr : il numero 10384. In seguito per noi è stato più facile ricostruire tutta la storia grazie anche al sito del 319th group, fino al punto di trovare anche Larry Stephens , figlio del co-pilota Royce e Stephens che nell'estate 2014 è stato nostro ospite con la sua famiglia nell'occasione dell'inaugurazione del cippo commemorativo in onore di suo padre. Abbiamo trovato anche Michele Adkins Manjarrez figlia del pilota Herbert Herman, che aveva promesso di venire a trovarci nell'estate successiva nel 2015. Purtroppo si è ammalata ed è venuta a mancare lo scorso dicembre 2015.

Se ci manda il suo indirizzo di casa saremmo lieti di mandarle una copia del dvd in omaggio in cui abbiamo presentato i risultati della nostra ricerca su questo bombardiere.

Tanti saluti e grazie ancora. Massimo e Francesco.

E croà giü n’aereo fò Nar

L’anteprima della ricerca storica dedicata al 70° dallo schianto del bombardiere americano si è svolta sui prati di Nar la sera di sabato 2 agosto 2014

A cura di Francesco Bologni e Massimo Parolari

Quanti storesi si ricordano della “storia dell’aereo caduto a Nar” durante la seconda guerra mondiale, avendola vissuta sulla propria pelle da testimone oculare oppure sentita tramandare da nonni e genitori. Ora, dopo tanti anni e precisamente quasi 70, è cresciuta in noi la voglia di “scavare nella storia” e abbiamo iniziato a fare delle ricerche storiche per trovare dei riscontri. In realtà nel novembre del 2004 Francesco aveva già pensato ad un approfondimento a tal proposito, intervistando Ottorino Brugnoni (Nino däl Pae) e compilando 6 fogli di block notes color giallo. In questi dieci anni gli aveva cambiato posto più volte per casa, finché nell’estate del 2013 iniziò ad appassionarsi nuovamente alla questione aereo. Mese di settembre 2013: in un pomeriggio piovoso visita in Parrocchia a Storo, dove grazie all’aiuto dell’archivista Gianni Cortella sul Registro dei Morti sono stati consultati i nomi dei due piloti statunitensi morti nello schianto del 10 dicembre 1944, dove la dicitura è la seguente: “Royce E. Stephens ed Herbert Herman caduti in battaglia aerea nel cielo di Storo a Nar, schiantati e sfracellati vicino al fienile di Giovanelli Salvatore”. In Ottobre Francesco ne parla con l’amico Massimo Parolari (collaboratore assieme a lui del museo della guerra di Bersone), e gli confida di questa ricerca a cui pensa da anni: “sarebbe come trovare il tassello di un puzzle di storia locale scomparso da 70 anni e chissà, magari trovare i parenti dei due piloti morti”. Detto, fatto. Massimo si aggrega ed ha inizio tutta una serie di ricerche a ventaglio per stabilire come sono andati in realtà i fatti. La scientificità storica delle ricerche che dedichiamo da anni al periodo della Grande Guerra è come “ricostruire la storia” ed in un certo senso è il metodo migliore per far emergere ogni falso storico. Quindi, anche in questa nuova avventura dedicata alla seconda guerra mondiale, ci siamo da subito impegnati perché ogni nuova conoscenza fosse veritiera, che si trattasse di un aneddoto locale o dell’azione aerea nei cieli di Storo il 10 dicembre 1944. Da subito abbiamo fatto una scaletta di temi a cui dedicarci per non impegnarci entrambi alle stesse ricerche, poi ognuno di noi ha iniziato a fare ricerche da casa sua via internet . E’ stato pubblicato un articolo sul Bollettino del Comune di Storo nel maggio 2014 per rendere partecipe la popolazione della ricerca e che da subito si è attivata chiamandoci per raccontarci delle storie o curiosità e per consegnarci dei cimeli appartenuti al bombardiere americano. Francesco è entrato in molte case per “confezionare” delle video-interviste ai testimoni oculari, cercato i pezzi del bombardiere che ancora si trovano in qualche soffitta o cantina e rintracciato diversi cimeli riutilizzati a scopo civile. Massimo invece, avendo fatto il periodo del militare nell’Arma Aeronautica e quindi appassionato della storia e della tecnica degli aerei, si è dedicato agli aspetti legati agli aerei coinvolti nel duello a colpi di mitragliatrici, ma anche agli aspetti strategici - militari in cui versava l’Europa e l’Italia nell’ultimo anno di guerra per capire in quale contesto si inserivano queste missioni di bombardieri che passavano di qui nell’inverno 1944-45.

Ci incontravamo a cadenza quindicinale per fare un briefing serale sugli sviluppi delle singole ricerche ed iniziare ad allestire una bozza di presentazione da proporre alla popolazione, visto che in settant’anni mai era stata approfondita la disgrazia aerea accaduta ai fienili di Nar. Le nostre aspettative erano sostanzialmente tre, ossia di produrre una ricerca storica con tutto il materiale che riuscivamo a “scovare” per poi presentarla alla comunità, la possibilità di poter allestire un piccolo cippo a ricordo perenne delle due vittime americane e rintracciare eventuali figli dei due piloti periti nell’incidente. Non nascondiamo che il maggior lavoro l’abbiamo portato avanti attraverso Internet, scandagliando fino a notte fonda siti governativi statunitensi e inviando e-mail ad archivi, cimitero americano di Firenze, Vigili del Fuoco, Carabinieri, sindaco e sceriffo della contea di Finney in Kansas USA dove si trova la tomba del pilota Herbert Herman. Ringraziando il sig. Enzo Lanconelli del sito internet www.aereiperduti.net abbiamo individuato il modello di bombardiere americano ed il numero seriale: un B25-J soprannominato “Mitchell”. Per caso, sfogliando il sito reddog1944.com, ci siamo imbattuti in una chat del 2006 tra un tale di nome Larry Stephens che vive in Oklahoma e un certo Andersen che vive in Norvegia. L’americano descrive gli ultimi istanti di vita del proprio padre sui cieli del nord Italia, dove venne ucciso il 10 dicembre del 1944 scontrandosi in battaglia con un caccia tedesco Bf-109 Messerschmitt. Ecco che siamo risaliti al secondo aereo coinvolto, citato da tutti i testimoni oculari interpellati. Con l’aiuto di alcune interpreti che si sono prodigate a tradurre le nostre mail in inglese, abbiamo scritto a Larry comunicandogli il nostro progetto di ricerca e chiedendo se è lui il figlio di Royce morto nel volo del 10 dicembre 1944. Con grande stupore, dopo 10 giorni troviamo la sua prima mail dove ci ringrazia moltissimo per aver contribuito a cercare nuovi dettagli storici inerenti il suo papà co-pilota su quel B25-J che purtroppo non aveva mai conosciuto avendo solo quattrodici mesi d’età. Di lì a poco mandò a Storo su supporto CD moltissime fotografie del padre, documenti governativi e del 12° Air Force, ma soprattutto il MACR (Missing Air Crew Report) numero 10324 composto da 28 pagine. Tale rapporto ha contribuito moltissimo a stabilire come andarono realmente i fatti di quel lontano giorno di settant’anni fa e ha dato nuovo impulso alle ricerche. Nel frattempo dalle persone intervistate o che incontravamo per strada ne uscì un racconto ricco di particolari, che possiamo così riassumere: il caccia tedesco precipitò in fiamme sopra Faserno ed il pilota si salvò lanciandosi col paracadute sui monti di Darzo. L'aereo americano invece, pure in fiamme, si schiantò al suolo in località Nar a 700 mt di quota. Dopo aver visto questa scena i testimoni ricordano che dal paese partirono molti uomini per portare soccorso (nel 1944 non c'era la strada che portava a Nar e ci voleva una ora di cammino a piedi per arrivare) e quando arrivarono sul luogo trovarono l'aereo distrutto e due piloti morti sbalzati nel prato dall’impatto, mentre altri quattro militari si salvarono lanciandosi col paracadute. Ovviamente abbiamo rintracciato pure il destino di questi quattro americani in Internet. Vennero catturati e spediti in campi di concentramento nazi-fascisti e fortunatamente riuscirono a passare i quasi cinque mesi che li separavano con la fine della guerra sani e salvi. Nei mesi primaverili il signor Larry Stephens (figlio del co-pilota Royce Stephens morto nell’impatto) ci scriveva con regolarità chiedendo notizie della ricerca, del paese di Storo e della sua gente, mentre noi mandavamo mail con foto dei nuovi cimeli trovati o dei luoghi particolari cui è costellata la nostra Valle del Chiese. Poi un bel giorno Larry si è deciso e ci manda a dire che verrebbe con moglie, figlia e genero. Organizziamo una riunione con il Sindaco Vigilio Giovanelli e Assessore alla cultura Loretta Cavalli delucidando il lavoro che stavamo portando avanti e chiedendo all’Amministrazione comunale di accollarsi l’ospitalità della famiglia Stephens per i due giorni che sarebbe venuta a Storo a visitare il luogo di morte del padre tenente Royce E. Stephens. Molto contenti della nostra iniziativa che colmava un vuoto storico e che ha smosso i vecchi ricordi di molti anziani storesi, ci hanno appoggiati con entusiasmo. Avevamo tentato di rintracciare pure un famigliare del pilota tenente Herbert Herman, mandando mail allo sceriffo, City Manager di Garden City, Governatore della contea di Finney, ma nulla.

Una “spinta” è però arrivata a metà luglio, a quindici giorni dalla serata di presentazione della ricerca. Il signor Romeo Festi di Por (uno dei nostri interpreti) contatta personalmente l’ufficio anagrafe della città di Garden City spiegando della nostra ricerca e pregando di metterci in contatto con un parente di Herman. Pochi giorni dopo ci comunica di aver rintracciato la figlia Michele Adkins Manjarrez e di averle parlato direttamente. Ovviamente Michele era frastornata da questo interesse per il padre morto nel 1944 e da subito ha cercato di poter prendere l’aereo ed essere a Storo per agosto, ma per motivi contingenti ha comunicato di voler essere tra gli storesi nel 2015 in compagnia del marito. Quindi un ringraziamento sincero va a Romeo, che con il suo tramite ha permesso di farci avere un paio di brevi video interviste fatte dal nipote di Michele Adkins dove appaiono anche una serie di effetti personali appartenuti al padre pilota, ma soprattutto la foto di Herbert Herman in posa con uniforme da pilota. I mesi passano ed il materiale rintracciato è tantissimo. Nel frattempo avevamo già comunicato a Larry Stephens in Oklahoma la data della due giorni di commemorazione nel 70° dallo schianto del bombardiere dove il padre perse la vita. Il 2 e 3 agosto u.s. sono stati due giorni molto ricchi di impegni per noi, per il Comitato Festa di Nar e per i vari interpreti che ci hanno affiancato che non ringrazieremo mai abbastanza per tutto il lavoro di volontariato svolto affinché il tutto riuscisse in modo impeccabile. Già dai primi giorni di luglio, grazie al permesso rilasciato da Comune di Storo e Custode forestale, si era allestito uno spazio all’altezza del bivio Nar basso e Piola per collocare un cippo commemorativo. In linea d’aria sono 80 metri dal luogo dello schianto, ma in questa posizione è visibile a tutte le persone che a vario titolo transitano da quelle parti. Grazie ad un potente trattore è stato possibile trasportare un masso erratico in tonalite dai prati di Nar fino al luogo del posizionamento. Precedentemente selezionato fra vari sassi granitici, quello individuato assomiglia proprio ad una montagna. Grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco di Storo, è stato possibile pulire con getto d’acqua in pressione la fontana attigua al cippo e alcuni sassi sparsi attorno. Ultima finitura per poter ospitare i partecipanti alla Santa Messa in ricordo, è stato fatto un leggero taglio degli arbusti in tutta la zona del bivio. Il 31 luglio abbiamo applicato un targa d’alluminio che ritrae i due piloti morti in combattimento aereo e la foto di un bombardiere medio B25-J in volo. La sera del 1° agosto siamo andati a Trento alla stazione dei treni a prendere Larry e famiglia che arrivavano dall’aeroporto di Venezia. Il 2 agosto abbiamo accompagnato gli Stephens facendo una prima tappa alla Cooperativa Agri ’90, al Museo della Grande Guerra in Valle del Chiese di Bersone, al Forte Larino di Lardaro e sempre supportati dalle meravigliose interpreti che si sono rese disponibili volontariamente. Su richiesta di Larry, dopo pranzo abbiamo organizzato un incontro conviviale con alcuni testimoni oculari. Gli Stephens volevano ascoltare di notizie, curiosità e aneddoti, non sapendo assolutamente nulla di questo papà morto qui a Storo durante la seconda guerra mondiale. Ne è uscito un pomeriggio ricco, con momenti carichi di emotività e commozione. Stefanie, terza di cinque figli di Larry e nipote del tenente Royce, scattava fotografie in continuazione per documentare poi ai famigliari negli Stati Uniti il loro viaggio dedicato agli ultimi istanti di vita del proprio caro. Poi nel tardo pomeriggio con due auto abbiamo accompagnato gli americani prima in Parrocchia a Storo per visionare il registro dei morti e poi ai fienili di Nar dove li attendeva una cenetta preparata dal cuoco Gianfranco Bologni e Comitato Festa di Nar. Alle 20 abbiamo raggiunto il luogo della tragedia presso il fienile dei Tonèla – Co Gròss con Larry e molta gente che stava per affluire dal paese di Storo ad assistere all’anteprima della presentazione della ricerca di Francesco e Massimo. Una mezzoretta è stata dedicata al ricordo dello scontro avvenuto precisamente sopra il lago d’Idro, dei colpi delle mitragliatrici del bombardiere e di quella del caccia tedesco. L’aereo americano che si stacca dalla formazione di 18 apparecchi perché colpito ed in fiamme. Questa è stata un po’ una scommessa, perché l’incognita di presentare la cosa a Nar in un periodo concentratissimo di eventi turistici poteva risultare un flop in termini di presenze. Ma il tam tam di Facebook, mail, giornali quotidiani, passaparola e locandine ad hoc hanno fatto effetto perché si e stimato che i presenti fossero con nostra grande sorpresa circa 250. Dopo l’introduzione dell’assessore alla cultura Loretta Cavalli e la lettura di Rocco (figlio di Francesco) di un brano tratto da Virginia Grassi siamo partiti elencando i vari capitoli di ricerca e raccontando la sintesi del materiale rinvenuto.

Si è parlato del passaggio di formazioni anglo-americane e della battaglia aerea sui cieli del lago d’Idro; lo schianto e la corsa a Nar delle prime persone; i caduti americani vennero portati al cimitero; si inizia a cannibalizzare l’aereo; breve cronologia per capire le missioni dei bombardieri da un punto di vista strategico; ricerche sull’equipaggio del B25-J e del Bf109 e le caratteristiche degli aerei. Nell’applauso finale abbiamo capito di aver toccato tanta gente al cuore vedendoli stringerci la mano con gli occhi pieni di lucciconi. Larry in quest’occasione ha voluto ringraziare l’intera comunità storese per essergli stata vicina in quei giorni della sua presenza e ringraziando gli autori del ricordo ha detto che: “da quel giorno lui aveva due nuovi amici”. Nella commozione generale Francesco e Massimo hanno ringraziato i propri congiunti per i nove mesi di impegno oneroso che li hanno un po’ distratti dalle faccende famigliari. Quindi foto finale con le nostre due famiglie e quella di Larry Stephens. Domenica 3 agosto c’è stato il clou, con la presenza a Nar delle autorità e delle associazioni d’arma e combattentistiche a rendere gli onori alle due vittime. Molto gradita l’omelia celebrata da Padre Giorgio Valentini che si è soffermato sull’inutilità della miriade di guerre ancora oggi sparse per il globo. Il paragone con la prima e seconda guerra mondiale, con milioni di morti e sofferenze diffuse, ma che ancora oggi non abbiamo imparato niente. Nel frattempo che un temporale stava avvicinandosi hanno preso la parola le autorità comunali, provinciali e governative. Poi l’acquazzone si è abbattuto nel momento che si è scoperto il cippo e della benedizione. A questo punto la cerimonia si era conclusa e in un incrociarsi di ombrelli abbiamo voluto donare a Larry un cimelio particolare di quell’aereo distrutto: la bussola elettrica. Questa era di proprietà di Tommaso Giovanelli Tonèla che l’aveva regalata a Francesco all’incirca nel 1989. Le nostre parole tradotte prontamente dalle interpreti sono state le seguenti: “questo cimelio è il dono che ti fa la comunità storese affinché la riscoperta di un padre mai conosciuto viva in te per sempre. Con la speranza che il breve lasso di tempo in cui hai visitato questi luoghi resti nei vostri ricordi”. E’ stata un emozione grande vedere Larry che stringeva la bussola forte al petto in lacrime e così l’abbiamo stretto in un abbraccio sincero. La festa è proseguita poi con il pranzo sotto la tensostruttura allestita dal Comitato nella piana di Nar. Diversi i ringraziamenti ed i brindisi che la famiglia Stephens ha voluto dedicare a tutti i presenti, salutando i testimoni oculari dello schianto aereo seduti vicini a loro. Il loro viaggio è proseguito in treno da Trento in direzione Firenze, dove la tappa che li attendeva era la visita al Cimitero americano di guerra dei Lincei. Dopo alcuni giorni la figlia ci ha mandato molte foto scattate sulla tomba del nonno Royce, morto a Nar e seppellito a Storo. Riesumato nel giugno 1945 e riseppellito a Mirandola in un grande cimitero posticcio di campagna che raccoglieva tutti i morti americani e tedeschi del nord Italia. Nel 1946, non avendo ricevuto richiesta di rimpatrio da parte della famiglia, i resti sono stati traslati definitivamente a Firenze – San Casciano in Val di Pesa dove ancora oggi riposano. Un grazie di cuore lo dedichiamo a tutti coloro che in questi mesi ci hanno dato materiale, informazioni, piccole chicche legate a quella domenica del 10 dicembre 1944. Gente abituata al passaggio mattutino delle formazioni anglo-americane, ma che quel giorno vide un qualcosa che non aveva mai visto prima e che colpì emotivamente un intera comunità. Con nostra sorpresa in una delle recenti e-mail di Larry Stephens, colpito dall’ospitalità ricevuta ci ha comunicato che farà in possibile per tornare a Storo con moglie, figlia e genero per un periodo più lungo. Noi abbiamo risposto che qui saranno sempre i benvenuti.

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